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domenica 1 giugno 2008
DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - Dalla fine del Gold Standard al controllo dell'offerta di moneta attuato dalle Banche Centrali
Era il 20 settembre 1931 quando a sorpresa l'Inghilterra decretò la dismissione del Gold Standard. Per un'approfondità storia di questo regime vi rimando alla pagina di wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gold_standard
Qui voglio invece parlare di quella che fu la reazione, sorprendentemente composta dei mercati finanziari, all'annuncio fatto dalla Banca d'Inghilterrra che non avrebbe più convertito a richiesta in oro i saldi dei conti presso la Banca d'Inghilterra. Temendo il caos il governo inglese aveva preventivamente ordinato la chiusura della Borsa di Londra e la Borsa di New York vietò le vendite allo scoperto per arginare il crollo atteso dei prezzi azionari. Addirittura i banchieri centrali dichiararono:
".....è una crisi finanziaria mondiale di dimensioni senza precedenti.....".
Ma alla Borsa di New York cosa successe effettivamente?! Ebbene, con grande sorpresa, dopo un immediato crollo dei corsi, i prezzi delle azioni si ripresero e molti titoli azionari chiusero le contrattazioni in terreno positivo. Ecco come la Associated Press descrisse la riapertura dei mercati:
".....orde di agenti di borsa ridendo e scherzando come ragazzini di scuola, hanno invaso oggi la borsa per la riapertura delle contrattazioni dopo i due giorni di chiusura forzata e il loro buon umore si è riflesso nei prezzi di molti titoli."
Perchè un'accoglienza così positiva? Evidentemente, grazie alla sospensione del Gold Standard il governo inglese poteva espandere il credito e il deprezzamento della sterlina avrebbe aumentato le esportazioni; in altre parole la moneta alimenta il mercato azionario e la capacità delle banche centrali di dare liquidità al sistema rappresenta un elemento cruciale per i mercati azionari.
Durante la crisi del 1929 (http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_depressione) la Banca Centrale Usa aveva le mani legate; era impossibilitata a fornire liquidità al sistema a causa della presenza del Gold Standard.
Con l'abbandono di questo sistema si passò così da un mondo privo di inflazione ad un mondo dove il rischio inflazionistico e l'offerta di moneta erano sotto il controllo delle banche centrali.
Tuttavia, il nuovo ordine mondiale presenta lati oscuri; le banche centrali hanno saputo utilizzare correttamente la leva monetaria?! Dal dopoguerra ad oggi l'offerta di moneta è andata sempre aumentando e, paradossalmente, la Fed ha smesso di pubblicare i dati di M3, quasi a voler nascondere agli investitori una verità importante: la salita dei mercati azionari e la creazione delle bolle speculative avutesi sui diversi mercati finanziari (bolla high tech 2000, bolla sul mercato immobiliare scoppiata nel 2007, bolla del credito scoppiata nel 2007) è stata causata, in parte, dall'enorme abbondanza di moneta in circolazione che si è riversata sugli asset. Per questo se da un lato l'abbandono del Gold Standard ha permesso una maggiore flessibilità operativa alle banche centrali, dall'altro ha consentito il nascere di un mondo....di bolle!!! Abituiamoci pertanto a convivere nei prossimi anni con nuove bolle che si gonfieranno per poi....esplodere (il prossimo scoppio di bolla sarà sulle materie prime?!).
http://it.wikipedia.org/wiki/Gold_standard
Qui voglio invece parlare di quella che fu la reazione, sorprendentemente composta dei mercati finanziari, all'annuncio fatto dalla Banca d'Inghilterrra che non avrebbe più convertito a richiesta in oro i saldi dei conti presso la Banca d'Inghilterra. Temendo il caos il governo inglese aveva preventivamente ordinato la chiusura della Borsa di Londra e la Borsa di New York vietò le vendite allo scoperto per arginare il crollo atteso dei prezzi azionari. Addirittura i banchieri centrali dichiararono:
".....è una crisi finanziaria mondiale di dimensioni senza precedenti.....".
Ma alla Borsa di New York cosa successe effettivamente?! Ebbene, con grande sorpresa, dopo un immediato crollo dei corsi, i prezzi delle azioni si ripresero e molti titoli azionari chiusero le contrattazioni in terreno positivo. Ecco come la Associated Press descrisse la riapertura dei mercati:
".....orde di agenti di borsa ridendo e scherzando come ragazzini di scuola, hanno invaso oggi la borsa per la riapertura delle contrattazioni dopo i due giorni di chiusura forzata e il loro buon umore si è riflesso nei prezzi di molti titoli."
Perchè un'accoglienza così positiva? Evidentemente, grazie alla sospensione del Gold Standard il governo inglese poteva espandere il credito e il deprezzamento della sterlina avrebbe aumentato le esportazioni; in altre parole la moneta alimenta il mercato azionario e la capacità delle banche centrali di dare liquidità al sistema rappresenta un elemento cruciale per i mercati azionari.
Durante la crisi del 1929 (http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_depressione) la Banca Centrale Usa aveva le mani legate; era impossibilitata a fornire liquidità al sistema a causa della presenza del Gold Standard.
Con l'abbandono di questo sistema si passò così da un mondo privo di inflazione ad un mondo dove il rischio inflazionistico e l'offerta di moneta erano sotto il controllo delle banche centrali.
Tuttavia, il nuovo ordine mondiale presenta lati oscuri; le banche centrali hanno saputo utilizzare correttamente la leva monetaria?! Dal dopoguerra ad oggi l'offerta di moneta è andata sempre aumentando e, paradossalmente, la Fed ha smesso di pubblicare i dati di M3, quasi a voler nascondere agli investitori una verità importante: la salita dei mercati azionari e la creazione delle bolle speculative avutesi sui diversi mercati finanziari (bolla high tech 2000, bolla sul mercato immobiliare scoppiata nel 2007, bolla del credito scoppiata nel 2007) è stata causata, in parte, dall'enorme abbondanza di moneta in circolazione che si è riversata sugli asset. Per questo se da un lato l'abbandono del Gold Standard ha permesso una maggiore flessibilità operativa alle banche centrali, dall'altro ha consentito il nascere di un mondo....di bolle!!! Abituiamoci pertanto a convivere nei prossimi anni con nuove bolle che si gonfieranno per poi....esplodere (il prossimo scoppio di bolla sarà sulle materie prime?!).
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