Devo dire che mai come in queste ultime settimane ho sentito tante polemiche e critiche mosse a questi due banchieri centrali; anche ieri ero al telefono con un relashionship manager di una banca estera che mi raccontava di un incontro avuto con Bob Janjuah, un ottimo strategist in forza a Royal Bank of Scotland; ebbene Janjuah ha criticato le ultime esternazioni delle due banche centrali sottolineando l'inadeguatezza di una manovra restrittiva proprio ora che l'economia sta soffrendo particolarmente; inoltre, a suo parere, i due banchieri centrali si sono sovrapposti pestandosi reciprocamente i piedi nel senso che le affermazioni di Trichet hanno rovinato il progetto apparente di Bernanke di ridare fiato al biglietto verde.
Ebbene la colonna di sinistra riporta, in percentuale ai profitti, il peso dei writedowns attuati da questi big bancari; teniamo conto che si tratta di veri e propri colossi con spalle piuttosto larghe, ma mi chiedo, perchè non si parla delle banche di media e piccola dimensione?! Il loro business non è sufficientemente diversificato e sicuramente è più vulnerabile rispetto alle banche che figurano nella tabella; si tratta di istituti di credito estremamente importanti perchè sono radicate nel territorio Usa e possiedono una clientela molto fidelizzata; qual'è la loro esposizione sui subprime? Quanti mutui facili hanno erogato? Credo che nelle prossime settimane o mesi si sentirà parlare di loro perchè dovranno attuare una pulizia di bilanci (in realtà lo stanno già facendo) ed effettuare operazioni di ricapitalizzazione per rendere la loro struttura patrimoniale più forte. Nel frattempo è bene continuare ad avere un attegiamento di estrema cautela nei confronti del settore finanziario e dei mercati azionari in generale. La modellistica quantitativa elaborata da FinancialMarketsLab continua a segnalare brutto tempo, come evidenziato nell'ultima Global Asset Allocation Newsletter.
Nessun commento:
Posta un commento