Il report gratuito di Financial Markets LAB!

Si chiama Financial Markets LAB Newsletter ed è il mio report GRATUITO di ricerca ed analisi in materia di investimenti sui mercati finanziari contenente notizie, commenti, curiosità ed approfondimenti sull'andamento dei principali mercati finanziari.

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lunedì 25 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - A proposito di inflazione

Continuiamo a stupirci di come l'inflazione non si veda nei numeri reali, quelli ufficiali rilasciati da ben noti uffici di ricerca; la realtà è ben diversa da quei numeri e lo si vede andando a fare la spesa tutti i giorni, piuttosto che leggendo delle rivendicazioni sindacali in giro per l'Europa; e le materie prime? Beh i prezzi delle commodities sono ai massimi storici; basta guardare il grafico del prezzo del petrolio in termini reali ai massimi storici dagli anni 40. E allora? Che conclusioni traiamo?
Innanzitutto che i panieri su cui sono calcolati i numeri dell'inflazione sono da rivedere drasticamente! Questo, tra l'altro, è quello che le associazioni dei consumatori vanno ripetendo oramai da tempo; in secondo luogo che nei mesi a venire se le banche centrali non terranno conto di questa variabile commetteranno un grave errore; e lo stiamo cominciando a vedere in Usa, con Bernanke più impegnato a soddisfare la campagna elettorale di Bush e gli investitori, piuttosto che ad analizzare quale potrebbe essere la dinamica inflazionistica dei mesi a venire.

martedì 19 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - Nazionalizzazione di Northern Rock: una sconfitta per il liberismo e per Schumpeter

La notizia della nazionalizzazione di Northern Rock è piombata come un macigno negli scorsi giorni. Era dal 1947 che in Inghilterra non veniva nazionalizzata una banca e, anche se ammantata dall'aspetto di un "provvedimento momentaneo" rappresenta una vera sconfitta per chi crede nei principi del liberismo.
E lo è per almeno due ordini di ragione:

1) innanzitutto la nazionalizzazione della banca inglese farà aumentare di 100 miliardi di sterline il disavanzo pubblico inglese (circa il 7% del PIL). Inutile ricordare come molti economisti abbiano ampiamente dimostrato come i tagli alla spesa pubblica e le riduzioni dei carichi fiscali fanno aumentare sia l'occupazione che la crescita.
2) Qualche secolo fa uno dei più grandi economisti della storia, Joseph Schumpeter parlava di "distruzione creativa" riferendosi all'uscita dal mercato di imprese "marginali", cioè di imprese inefficienti (e in Italia noi ne sappiamo qualcosa, visto che abbiamo il più basso numero di fallimenti tra tutti i Paesi OCSE!!!). In tal senso il fallimento di un'azienda fa bene al mercato nel suo complesso perchè lo rinforza, permettendo di aumentare l'efficienza complessiva.

Così, anche in Inghilterra, il salvataggio di Northern Rock, che sembra non costare nulla, rappresenta un grande aggravio per i contribuenti inglesi. Tra l'altro, numerosi studi dimostrano come il contributo in termini di innovazione di prodotto e di processi produttivi, di solito, giunge dalle aziende giovani e molto raramente le imprese "nazionalizzate" riescono a cambiare pelle contribuendo all'efficienza del Paese a cui appartengono.

sabato 16 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - Caro Draghi, fai invece di dire!!!

Dando una sbirciata ai contenuti degli ultimi commenti fatti da Draghi in interviste o apparizioni pubbliche, sembra che il Governatore della Banca d'Italia non perda mai l'occasione per esortare il sistema bancario a riorganizzarsi ed in particolare, a farlo nel settore del risparmio gestito. Questo settore oramai è in piena crisi; stampa ed organi ufficiali stanno continuando una campagna denigratoria contro il mondo dei fondi comuni di investimento e contro il parallelo mondo delle gestioni patrimoniali. Molte delle critiche mosse a questa industria del riusparmio gestito sono pienamente condivisibili e, in diverse occasioni abbiamo condiviso ed enfatizzato molte delle critiche. Tuttavia mi sento di lanciare un appello al Governatore di Bankitalia: per favore Dottor Draghi, non lanci soltanto anatemi e strali continuando a esortare le banche a dismettere e separare il mondo della produzione finanziaria (sgr) dal mondo della distribuzione (banche). Sarebbe ora di passare a fatti concreti con una revisione della legislazione che velocizzi questo processo di trasformazione che, in Italia, sta andando molto lentamente. Attraverso nuove regole del sistema le banche sarebbero costrette a dismettere le proprie sgr concentrandosi maggiormente sul loro core business. Questo permetterebbe anche l'ingresso di partner e compratori stranieri che hanno sviluppato migliori competenze delle società italiane nell'ambito dell'asset management. La contropartita potrebbe essere rappresentata da accordi in ambito commerciale che permetterebbero alle nostre banche di essere più competitive a livello internazionale ma anche di abbassare drasticamente i costi del credito per il piccolo risparmiatore. Allora, caro Draghi, oltrechè esternare agisca visto che ne ha le competenze e le possibilità!!!

domenica 10 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - A proposito di strategie di investimento

Un paio di settimane fa avevamo letto su Plus, l'inserto del Sole 24 Ore a proposito delle strategie di investimento suggerite da uno dei più famosi guru: Joel Greenblatt. Una signora scriveva al giornale finanziario encomiando le strategie di investimento suggerite da Greenblatt ed invitando tutti a farlo; qualche perplessità emergeva dalla risposta fornita dal giornale in cui si sottolineavano i pericoli in cui si poteva incorrere seguendo strategie cosi semplici e monotematiche come quella proposta da Greenblatt.
Di sicuro l'aspetto positivo risiede nel fatto che il grande guru ha voluto divulgare le proprie opinioni (grazie anche alla pubblicazione di un libro intitolato: il piccolo libro che batte il mercato azionario) mettendole a disposizione di tutti. Tuttavia Vogliamo fare le seguenti considerazioni:
!) In materia di investimenti finanziari non esistono ricette sicure valide in ogni stagione!
2) Ogni strategia proposta va accuratamente back testata su archi temporali sufficientemente lunghi e statisticamente significativi;
3) L'applicazione dei suggerimenti di Greenblatt, per quanto semplici richiedono estrema attenzione ed un buon livello di cultura finanziaria (si parla di P/E, ROA etc);
4) Grazie alla diffusione degli etf anche in Italia, esistono prodotti (i cosidetti etf intelligenti) che applicano strategie quantitative che sono state ampiamente testate e che risultano essere senz'altro più complete rispetto a quella semplice proposta da Greenblatt;
5) La scelta di una strategia di investimento non va fatta per la sua semplicità, ma perchè si adatta al proprio profilo rischio-rendimento;
6) di ricette come quella proposta da Greenblatt ne esistono un infinità; solo professionisti del mondo della finanza possono avere le competenze per utilizzarle in certi momenti o fasi di mercato e soprattutto di assemblarle tra di loro;
7) la strategia di cui stiamo parlando, che costruirebbe un portafoglio principalmente sulla base del P/E e del ROA (semplifichiamo i concetti!) è del tipo contrarian; questo significa che non tiene conto delle tendenze in essere in quel momento sui titoli; in altre parole la strategia va a scegliere titoli che magari, in quel momento il mercato sta vendendo; è probabile pertanto che si possano passare anche dei periodi in cui i titoli scelti perdano!!! Tutti sono disposti a subire perdite in conto capitale??
8) L'applicazione di strategie di questo tipo prescinde dal concetto di stop loss; cioè di fissare in precedenza livelli massimi prefissati di perdita massima oltre i quali la posizione viene alienata.

Queste sono solo alcune delle considerazioni che possiamo fare, torneremo ancora sull'argomento cominciando ad illustrare nel dettaglio alcune di queste strategie. La prossima volta parleremo dei cosidetti CANI (Dogs of the Dow).

sabato 9 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - E' sempre crisi nel mondo del risparmio gestito italiano

Ci eravamo occupati recentemente del cattivo andamento dell'industria del risparmio gestito italiano; è notizia di questi giorni che il mondo dei fondi comuni di investimento italiani nel mese di gennaio 2008 ha perso la bellezza di 19 miliardi. La disaffezione dei risparmiatori non è senz'altro ingiustificata; un'industria inefficiente, con prodotti maturi, che solo raramente produce un vero valore aggiunto per l'investitore e soprattutto come avevamo già sottolineato troppo legata al sistema bancario, con ovvii conflitti di interesse. Ma c'è di più!! C'è un altro grande paradosso: in questa industria lavorano "operai" che gestiscono centinaia di milioni di euro ne più ne meno con la responsabilità che può avere un grande imprenditore o un grande manager ma con una paradossale differenza: lo stipendio!!! Ci è capitato non di rado di imbatterci in situazioni in cui il gestore patrimoniale che decideva le allocazioni di decine di milioni di euro veniva remunerato con stipendi da "operaio". E con questo senza voler minimamente offendere la categoria degli operai!!!! Immaginiamo le motivazioni professionali di questi professionisti del risparmio quando vedono la loro busta paga a fine mese!!! E il problema non riguarda solamente la figura del gestore patrimoniale, ma anche quella del risk manager o del trader o dell'analista finanziario. Tutte queste figure professionali presuppongono percorsi di formazione e di studio molto molto alti ed un continuo aggiornamento professionale che, spesso non viene remunerato in bista paga. E allora i soldi dove vanno a finire?? Nelle tasche delle reti commerciali, nelle tasche di obsoleti dirigenti bancari sorpassati dal tempo e nelle tasche delle banche che in prevalenza possiedono la maggior parte delle società di gestione del risparmio italiane.
Qualche eccezzione nel panorama italiano lo si comincia a vedere ma è presto per ipotizzare cambiamenti radicali. E non bastano le parole di Draghi espresse a Bari nell'ultimo convegno Atic-Forex, che ha sollecitato una ristrutturazione del mondo delle sgr italiane. E non basta la Mifid. E non basta l'innovazione di prodotto, troppo lenta e farraginosa e soprattutto troppo distante dai veri bisogni di una clientela con bassa cultura finanziaria. Dunque il processo di cambiamento sarà lento e graduale perchè gli intrecci proprietari e gli interessi che coinvolgono le proprietà delle sgr sono estremamente complessi (in non pochi casi una sgr è posseduta da diverse banche!!) e ci sono in gioco poltrone di potere. Aspettiamoci dunque che il risparmiatore continui a rispondere con l'unica arma di cui dispone: la vendita del prodotto inefficiente!!!
Dobbiamo peraltro dare a Cesare quel che è di Cesare e ricordare come l'industria del risparmio gestito, praticamente nata negli anni 80 in Italia, ha svolto fino ad ora un importante ruolo di diffusione della cultura finanziaria e di aumento dell'efficienza del sistema finanziario italiano, traghettando i BOT people verso i mercati finanziari e permettendo loro di approcciare l'investimento azionario con criteri di maggiore efficienza (comprare un fondo è più efficiente che comprare alcune azioni grazie alla diversificazione!!!). Tuttavia il mondo dei mercati finanziari è in continua evoluzione e l'arrivo di nuovi prodotti più efficienti sul mercato impone all'industria del risparmio gestito una immediata risposta; in caso contrario è destinato a soccombere...........

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - ANALISI TECNICA DEL Dow Jones I.

Il pullback verso 12800 ed il suo mancato superamento, ribadisce ancora una volta l'impostazione negativa di questo indice e conferma la visione complessiva sulla classe azioni che abbiamo più volte espresso nel corso degli ultimi mesi. Molto probabile il raggiungimento di nuovi minimi da parte del DJI; al momento il probabile target è collocabile in area 11300-10700. Solo da quei livelli è ipotizzabile una ripresa delle quotazioni o, quantomeno una loro stabilizzazione all'interno di un trading range. Pertanto anche se il mercato ha ridotto l'accelerazione ribassista la prudenza rimane d'obbligo!!!

sabato 2 febbraio 2008

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - Il sondaggio di Financial Markets Lab

Ieri si è chiuso il nostro sondaggio; innanzitutto un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno espresso la loro opinione; il risultato è lo specchio dell'incertezza che si respire in questo momento sui mercati finanziari; il 50% di voi ritiene che l'asset class del 2008 saranno le obbligazioni (flight to quality!!!); il 25% di voi ritiene addirittura che la liquidità sarà la best performer (cash is king!!!); il rimanente 25% si è suddiviso tra azioni (15%) e commodities (10%). Diamo appuntamento a tutti i lettori del blog al prossimo sondaggio!