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lunedì 8 febbraio 2010
DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - La correzione sui listini azionari: lo scenario tecnico dell'S&P500 index
Molti lettori mi hanno chiesto un parere tecnico riguardo la correzione in atto sui listini internazionali. La premessa è che considero questo movimento come salutare e fisiologico, come avevo sottolineato in diversi post negli scorsi mesi e nella Financial Markets LAB Newsletter. Inquadriamo ancora una volta il contesto analizzando lo S&P500.
1) I mercati azionari sono in un bear market secolare iniziato nella primavera del 2000 quando è scoppiata la bolla tecnologica; in altre parole nel lungo termine non ci sono ancora indicazioni che ci facciano pensare ad un cambiamento di questa visione di fondo che trova conferme nello scenario fondamentale e macroeconomico, più volte esposto in queste pagine;
2) Il movimento partito dai minimi di marzo 2009 e che ci ha accompagnato per tutto l'anno scorso è inquadrabile come bull market ciclico;
3) La correzione in atto può ancora essere inquadrata come un movimento minore dentro il bull market ciclico tutt'ora in essere da marzo 2009.
Nel grafico qui sotto si vede come i corsi siano stati respinti dalla resistenza dinamica che transitava in area 1100-1150. In questa area si collocano gli obiettivi parziali della figura di inversione costruita dall'indice americano tra il 4° trimestre 2008 ed il 1° trimestre 2009.
L'ipotesi che il bull market ciclico non abbia completato il movimento e che possa raggiungere come target finale zona 1250-1300 rimane valida fintanto che la correzione in atto non vada sotto la neck line del testa e spalle (linea rossa della figura qui in basso)
La neck line transita in area 960-970; pertanto: non escludo che la correzione in atto possa proseguire ancora per un po' e arrivare al test di zona 960-970, dove mi attendo un ritorno di "denaro" prodromo di un nuovo allungo dell'indice che dovrebbe andare verso il target del bull market ciclico in corso: 1250-1300.
Tutti i miei indicatori ottimizzati "segnalano ancora cattivo tempo nel brevissimo" mentre confermano ancora la bontà del trend rialzista partito a marzo del 2009.
Restate sintonizzati.
1) I mercati azionari sono in un bear market secolare iniziato nella primavera del 2000 quando è scoppiata la bolla tecnologica; in altre parole nel lungo termine non ci sono ancora indicazioni che ci facciano pensare ad un cambiamento di questa visione di fondo che trova conferme nello scenario fondamentale e macroeconomico, più volte esposto in queste pagine;
2) Il movimento partito dai minimi di marzo 2009 e che ci ha accompagnato per tutto l'anno scorso è inquadrabile come bull market ciclico;
3) La correzione in atto può ancora essere inquadrata come un movimento minore dentro il bull market ciclico tutt'ora in essere da marzo 2009.
Nel grafico qui sotto si vede come i corsi siano stati respinti dalla resistenza dinamica che transitava in area 1100-1150. In questa area si collocano gli obiettivi parziali della figura di inversione costruita dall'indice americano tra il 4° trimestre 2008 ed il 1° trimestre 2009.
L'ipotesi che il bull market ciclico non abbia completato il movimento e che possa raggiungere come target finale zona 1250-1300 rimane valida fintanto che la correzione in atto non vada sotto la neck line del testa e spalle (linea rossa della figura qui in basso)
La neck line transita in area 960-970; pertanto: non escludo che la correzione in atto possa proseguire ancora per un po' e arrivare al test di zona 960-970, dove mi attendo un ritorno di "denaro" prodromo di un nuovo allungo dell'indice che dovrebbe andare verso il target del bull market ciclico in corso: 1250-1300.
Tutti i miei indicatori ottimizzati "segnalano ancora cattivo tempo nel brevissimo" mentre confermano ancora la bontà del trend rialzista partito a marzo del 2009.
Restate sintonizzati.
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