
Stavo guardando le performance dall’inizio dell’anno delle diverse materie prime (thanks to Bespoke!); tutte positive tranne una: il Natural Gas; le ragioni alla base di questo andamento negativo sono diverse e proverò ad illustrarne qualcuna in questo post. Ma partiamo da lontano, cercando di conoscere meglio il Natural Gas (che d’ora in poi abbrevierò con NG), sul quale, tra l’altro, esistono anche strumenti (etc) quotati presso Borsa Italia facilmente accessibili anche per il piccolo investitore.
Questa importante fonte di energia rappresenta il terzo pilastro dei consumi energetici mondiali; si tratta di una miscela di combustibili (dove il metano è il principale componente). Tra le fonti di energia fossile è quella più pulita grazie al basso contenuto di carbonio; in altre parole, produce la metà di anidride carbonica rispetto al carbone e i tre quarti in meno rispetto a quella emessa dal petrolio; il NG ha altri vantaggi: si può usare nell’ambito dei trasporti; gli impianti che producono energia elettrica attraverso il NG hanno minori costi di costruzione.
A livello di paesi, Russia, Iran e Quasar controllano più della metà delle riserve esistenti.

Tuttavia, questa fonte di energia presenta anche problemi e uno dei principali è il trasporto del gas che può essere fatto o via tubo con un gasdotto oppure, dopo liquefazione, attraverso cisterne. Un altro problema è rappresentato dallo stoccaggio perché bisogna individuare i siti giusti e, una volta stoccato va estratto nuovamente con particolari procedure che prevedono l’utilizzo del cosiddetto “working gas” che serve per spingere fuori dal serbatoio il cosiddetto “cushion gas”.
Per permettere il rientro dei costi da parte dei paesi produttori e la sicurezza di approvvigionamento per i paesi consumatori è stata creata una clausola contrattuale chiamata TAKE OR PAY con cui gli acquirenti si impegnano a pagare ogni anno una certa quantità di NG anche se non la ritirano, per lunghi archi temporali (20-30 anni).
Dagli anni ’70 ad oggi il consumo di NG è triplicato grazie a prezzi relativamente contenuti, impianti efficienti di produzione di energia per l’elettricità, bassi costi di investimento di costruzione delle centrali, energia più pulita rispetto a carbone e petrolio.
Ulteriori sviluppi positivi potrebbero derivare dalla sostituzione delle centrali nucleari con centrali che sfruttino il NG e dal contenimento delle emissioni di gas serra; ricordo a questo proposito che la Commissione Europea è in procinto di riformare la tassazione sull’energia introducendo un’imposta compresa tra il 4% ed il 30% per tonnellata di CO2 emessa.
I prezzi del NG continuano tuttavia a scivolare verso il basso per diverse problematiche; ne cito solo due:
1) il mercato del NG rimane la somma di più mercati regionali; a causa dei costi di trasporto oltre il 70% dei consumi continua ad essere concentrato nei paesi che lo producono;
2) I paesi consumatori sono fortemente dipendenti da un numero ristretto di paesi produttori.
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