Il report gratuito di Financial Markets LAB!

Si chiama Financial Markets LAB Newsletter ed è il mio report GRATUITO di ricerca ed analisi in materia di investimenti sui mercati finanziari contenente notizie, commenti, curiosità ed approfondimenti sull'andamento dei principali mercati finanziari.

Puoi riceverlo nella Tua mail mandando una richiesta all'indirizzo:

finmklab@yahoo.it

AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI INFORMATIVA AI SENSI DELL'ART. 13 DEL D.LGS 196 DEL 30 GIUGNO 2003 (Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali) - Il blog Financial Markets LAB desidera informare i propri lettori, ai sensi dell'articolo 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, che i dati personali che li riguardano, raccolti in occasione della sottoscrizione della Financial Markets LAB Newsletter gratuita, saranno oggetto di trattamento ai sensi della legge sopraindicata. Si leggano a questo proposito i dettagli riportati nello spazio apposito, intitolato Privacy, in questa stessa pagina.


sabato 24 gennaio 2009

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - La cura

“Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te. Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato, chissà). Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare. Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza. Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza. I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi. Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto. Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. TI salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te... io sì, che avrò cura di te.” Franco Battiato – La cura

Una delle canzoni che ascolto sempre con piacere si intitola “la cura” ed è cantata da Franco Battiato; un testo veramente molto bello pieno di significati. La mia citazione non vuole assolutamente snaturarne il significato profondo e intenso che il cantautore ha disseminato tra le parole del testo. Ho citato “la cura” per alludere al tentativo di rianimazione che sta facendo l’America per risollevare la propria economia,
Ritengo, infatti, che nel corso del 2009 gli investitori si focalizzeranno maggiormente sugli effetti delle varie cure messe in campo dalle Banche Centrali e dai Governi e che le notizie sul malato rivestiranno un’importanza relativa, in particolare per l’andamento dei mercati azionari; questo perché ritengo che oramai i prezzi delle azioni incorporino già notizie sull’ammalato veramente pessime con tempi di guarigione attesa molto lunghi. Per questo, sarà importante valutare come e se le cure riusciranno ad alleviare i sintomi e ad abbreviare la convalescenza.
Effettivamente, il caso è di quelli difficili; la diagnosi non è semplice; sintomi e complicazioni si sono susseguite aggravando le condizioni del paziente.
Ci vuole il Dottor House, forse lui riuscirà a salvare il malato, visto che l’equipe medica attualmente al lavoro non riesce a venirne a capo.



Dotti medici e sapienti, tutti al capezzale del malato, diceva un'altra famosa canzone di Edoardo Bennato. L’economia Usa sta mostrando i segni di una malattia resistente a qualsiasi cura e, a dire il vero piuttosto contagiosa, visto che anche le altre economie in giro per il mondo si stanno ammalando o stanno aggravando la propria salute. In Usa, la prima terapia applicata al paziente è stata la politica monetaria; una lunga serie di iniezioni da cavallo; il medico ha ordinato un bel ciclo di punture e i tassi, praticamente, sono stati portati vicini alla soglia dello 0; ma è sorta una complicazione e il malato non ha migliorato il proprio stato di salute: si è inceppato il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, la velocità di circolazione della moneta. Così, le banche non hanno continuato a fare le banche perché invece di fornire la liquidità al sistema delle imprese e delle famiglie, hanno preferito e preferiscono rimanere in “wait and see” chiudendosi "a riccio" e non fidandosi l'una dell'altra. La liquidità non viene immessa nelle vene del sistema e, così, non riescono a raggiungere gli organi più bisognosi di cure: le famiglie e le imprese.
E dire che di liquidità ne è stata immessa nel sistema. Guardate questo grafico;



mostra di quanto sono state fatte aumentare le riserve delle banche nella crisi attuale e durante la grande depressione.
Praticamente è stata immessa una quantità di liquidità 10 volte superiore rispetto a quanto si fece durante la crisi del ’29.
Bisogna anche riconoscere alla Fed una maggiore tempestività di azione rispetto a quanto, ad esempio fece la Banca Centrale Giapponese durante la crisi degli anni ’90.
Lo si vede chiaramente nel grafico seguente che mostra la velocità con la quale i tassi sui Fed funds sono stati abbassati:



E mentre l’equipe medica continuava nella terapia, il malato continuava (e continua) ad evidenziare nuove complicanze; banche fallite, altre sull’orlo della crisi, mercato immobiliare al collasso, utili aziendali in picchiata, dati macro economici sulla congiuntura economica in picchiata e chi più ne ha più ne metta.
Non solo, un altro strisciante sintomo ha cominciato a mostrare i suoi segni inequivocabili: la deflazione. I prezzi delle materie prime sono crollate, un bene per le tasche dei risparmiatori, strozzati nel 2007 dai rincari dei principali beni di consumo, un vero e proprio tumore da debellare per l’equipe medica.
I sintomi sono abbastanza facili da riconoscere ed egregiamente sintetizzati nel chart seguente che mostra il ciclo della deflazione ed i suoi subdoli effetti.



Si decide allora di intervenire con un farmaco chemioterapico: la politica di quantitative easing, rendendosi perfettamente conto che non vi sono certezze circa la sua efficacia; l’altro paziente al quale avevano somministrato il farmaco è ancora vivo ma langue a distanza di tanti anni e di fatto non può dirsi guarito: si chiama Giappone. Ma è una delle poche strade che restano da percorrere: monetizzare il debito espandendo all’inverosimile il debito pubblico.
E dire che sino ad ora, per i vari programmi di salvataggio si è davvero messo in conto di spendere tanto; tanto come mai si è speso; guardate questo grafico che raffronta l’ammontare di spesa messo sl piatto per salvare il sistema al collasso con tutte le altre spese storicamente sostenute dagli Usa.



Come ho evidenziato in un recente post (di cui vi allego il link), le uniche certezze che ci consegna l’evidenza empirica sull’efficacia del quantitative easing sono: tassi a lunga schiacciati verso il basso e aiuto al sistema bancario, basta.

http://financialmarketslab.blogspot.com/2008/12/dal-laboratorio-dei-mercati-finanziari_06.html

L’equipe medica è perfettamente a conoscenza delle incognite sull’efficacia del farmaco chemioterapico, e allora? Quali altre soluzioni terapeutiche escogitare quando tutte le strade sono state perseguite? L’unica via ancora percorribile rimane quella della politica fiscale. Effettivamente il fior fiore di economisti da sempre ha invocato le politiche fiscali anticicliche quale manna dal cielo.
E allora diamo un’occhiata al piano varato da Obama:

Piano biennale da $775 billion così suddivisi:
* 4 milioni di posti di lavoro (678000 nelle costruzioni; 604000 nel settore retail; 408000 nel manifatturiero)
* Spese in infrastrutture, salute, educazione ed energia
* Incremento del Gdp di 3.7 punti entro la fine del 2010
* Tagli alle tasse (rappresenta il 40% del piano Obama cioè 300 bill. $)

Basta per riavviare il motore Usa? Beh qualche effetto lo produrrà ma non subito; guardate cosa dovrebbe succedere all’output gap e alla disoccupazione per esempio:



Dal grafico si vede chiaramente come gli effetti non sono immediati (le diverse linee ipotizzano ammontari di spesa diversi) e sono rimandati ahimè a non prima del 2010, mentre dalla tabella seguente si vede come il moltiplicatore della politica fiscale dovrebbe manifestare i propri effetti a distanza di diversi trimestri; non solo; si vede anche come la prevalenza andrà data alla spesa pubblica e non ai tagli delle tasse come giustamente ha fatto osservare l’economista Krugman.



Una manovra corrispondente ad un punto percentuale di Pil genera un punto e mezzo di crescita ma solo dopo 5 trimestri; se si pensa poi che i tempi di applicazione della politica fiscale richiederanno tempo, si comprende come gli effetti verranno recepiti dall'economia non prima dell'anno prossimo.
Nel frattempo non ci resta che attendere gli effetti della politica monetaria e della politica di quantitative easing e sperare da un lato, in una stabilizzazione degli utili societari, dall’altro che la velocità di circolazione della moneta torni ad aumentare.
Per queste ragioni, come vado affermando da parecchi mesi, l’avvio di un nuovo bull market sull’azionario è davvero lontano e la migliore ipotesi che posso fare al momento è quello di una prolungata fase laterale, in un contesto di alta volatilità che potrà vedere, da un lato, anche nuovi minimi per gli indici azionari internazionali, dall’altro, violenti rimbalzi rialzisti (bear markets rally). Personalmente ritengo di importanza fondamentale che lo S&P500 non scenda sotto la fascia 770-740 per poter continuare ad ipotizzare la costruzione di un bottom ciclico anticamera di un recupero importante delle quotazioni. Al di sotto di questa area, personalmente allaccerò le cinture di sicurezza.

Nessun commento:

Posta un commento