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venerdì 10 giugno 2011

DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - The same old story

Sui mercati finanziari si sta ripetendo per l'ennesima volta un film già visto: le banche centrali inondano di liquidità il sistema stampando moneta in modo indiscriminato e con l'illusione di dare un contributo alla crescita economica; il denaro invece che confluire verso il sistema produttivo si riversa sugli strumenti finanziari che più appagano l'appetito per il rischio e la fame speculativa degli investitori; i prezzi delle attività finanziarie vanno verso livelli stellari che non trovano un riscontro nei valori reali; sale tutto: azioni, materie prime, titoli corporate, obbligazioni dei mercati emergenti; improvvisamente le banche centrali tolgono il sostegno della liquidità perchè si rendono conto di avere esagerato; gli operatori cominciano a delineare scenari di aumento del costo del denaro e prendono coscienza degli eccessi sui prezzi delle attività finanziarie; la bolla scoppia e il cosidetto "parco buoi" rimane con il cerino in mano. Questa in estrema sintesi è anche la storia del bull market ciclico che stiamo vivendo da marzo 2009. The same old story.
Il rimbalzo partito poco più di due anni fa allora è finito? Non credo, ma i livelli che avevano raggiunto gli indici azionari alcune settimane fa avrebbero dovuto indurci ad una maggiore cautela (come peraltro avevo segnalato qui sul blog e nella mia Newsletter). E ora cosa attendersi? E' la domanda che tutti voi mi state ponendo nelle mail che mi inoltrate. Beh sicuramente il contesto è estremamente fragile ed incerto: la ripresa economica stenta, il mercato del lavoro nei paesi occidentali è asfittico, il mercato immobiliare Usa è in crisi perenne, il polmone Cinese mostra qualche segnale di affanno e gli indicatori anticipatori del ciclo economico ci stanno segnalando una battuta di arresto. Ad aggravare la situazione ci si mette pure la Fed che stacca la spina con la fine del QE2. Cosa dire poi del livello di indebitamento raggiunto dagli investitori; guardate il Nyse Margin Debt (thanks to DS Short) che sta mostrando segnali di cedimento e soprattutto guardate che stretta correlazione c'è con l'andamento dei mercati azionari (il confronto è proprio con la borsa Usa). Mi chiedo: cosa succederà se la Fed (come effettivamente sembra voglia fare) deciderà di non continuare a fornire liquidità al sistema? Beh mi aspetto un crollo del Nyse margin debt in concomitanza con una discesa ulteriore dei corsi azionari.


E la Bce? Beh la scellerata banca centrale europea ha fatto intendere chiaramente nel suo ultimo statement che a luglio i tassi ufficiali verranno ritoccati al rialzo.
Dunque le banche centrali fanno (costruiscono bolle) e disfanno (danno il loro contributo a farle esplodere) e tra il fare ed il disfare non c'è nulla (o quasi) che vada nella direzione di favorire una crescita economica sana.
Riepilogando:
1) la droga della liquidità sta venendo meno e tra un po' il paziente si risveglierà pieno di dolori e acciacchi;
2) in area 1250-1260 l'indice S&P500 dovrebbe trovare un supporto tecnico importante che potrebbe arginare momentaneamente la correzione in atto;
3) le possibilità per un nuovo guizzo rialzista delle borse sono legate a filo doppio ai segnali provenienti dagli indicatori anticipatori del ciclo: un nuovo allungo di questi ultimi ci segnalerebbe che nonostante tutti i problemi il bull market ciclico avrebbe ancora qualche mese di vita e questa rimane l'ipotesi che, nonostante tutto, mi convince di più. Proprio per questo in zona 1250/1260 imposterò acquisti tattici protetti da un rigido stop loss.
Stay tuned...

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