Gli ottimisti invece pensano che i minimi del mese di ottobre hanno rappresentato un eccesso destinato lentamente a rientrare; da quei minimi i mercati azionari dovrebbero assestarsi per ripartire al rialzo; il carburante dovrebbe essere rappresentato dall’eccessivo ipervenduto e da valutazioni fondamentali che cominciano ad essere allettanti. Se devo dare un colore alla mia personale opinione di umile operatore scelgo il grigio, ma non perché “vedo grigio” ma per il fatto che mi colloco un po’ a metà strada tra gli ottimisti e i pessimisti. Le ragioni le ho motivate e sviscerate nella GLOBAL ASSET ALLOCATION NEWSLETTER che ho spedito ai lettori alcuni giorni fa. Continuo a credere che il bear market non sia finito e quindi non ho cambiato il giudizio di medio lungo termine sui mercati azionari (e neanche su quelli obbligazionari e delle commodities); a mio avviso si è aperta una nuova fase di costruzione di un bottom di medio periodo; le valutazioni delle Piazze azionarie sono migliorate nel corso di ottobre e a questo punto, secondo me, possiamo parlare di moderata sottovalutazione; non siamo tuttavia sui livelli di sottovalutazione che ad esempio esprimevano le quotazioni negli anni ottanta. In sintesi, non vedo ancora alle porte il toro che scalpita! Vedo molti titoli che cominciano ad essere eccessivamente sacrificati in termini di valutazione che il mercato sta assegnando loro in questo momento; per contro, ci sono ancora diversi titoli ancora cari. Quindi attenzione allo stock picking e non pensiate che, anche se abbiamo avuto un mese di ottobre veramente molto brutto, tutti i titoli si siano comportati allo stesso modo. Ritengo che il processo di bottom degli indici azionari richiederà tempo; in altre parole la fiducia impiegherà diverso tempo per tornare a sostenere in modo continuativo le quotazioni ma, soprattutto, diverse variabili chiave (earning momentum, dati macroeconomici) dovranno mostrare segni di stabilizzazione. In questa fase ritengo probabile anche momenti di rimbalzo (bear market rallies) di cui approfittare in un’ottica tattica e di trading. Non tutti gli investitori però sono in grado di comprare e vendere freneticamente nel giro di qualche giorno e, soprattutto, non tutti sono in grado di sostenere il forte aumento di volatilità che si è registrato nell’ultimo periodo. Affidatevi sempre ad un consulente finanziario esperto nel momento in cui prendete decisioni importanti che riguardano il Vostro portafoglio.
Chiudo con un pò di dati statistici; i lettori del Blog sanno che amo andare a scavare indietro nel tempo, tanto che proprio uno di Voi mi ha dato il simpatico appellativo di “archeologo dei mercati finanziari”. Guardate nel grafico in basso cosa è storicamente successo in termini di rendimento dei mercati azionari durante le presidenze americane; mi sembra che gli indici azionari premino decisamente i governi democratici.....
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