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sabato 1 marzo 2008
DAL LABORATORIO DEI MERCATI FINANZIARI - Società di gestione del risparmio italiane: quale processo decisionale per le decisioni di investimento?!
Nella catena di creazione di valore all'interno di una società di gestione del risparmio, un ruolo decisivo è svolto dal processo decisionale che promuove le scelte di investimento all'interno dei portafogli gestiti.
Una delle ragioni per le quali molti fondi italiani non battono il proprio benchmark di riferimento è dovuta proprio alla superficialità con la quale all'interno di molte sgr si giunge alla formulazione di idee di investimento. Alla base di un valido processo decisionale risiede una altrettanto valida organizzazione del cuore di una sgr; tanto più le figure professionali, rappresentate principalmente da analisti finanziari,da portfolio managers e da strategist/economisti, sono specializzate e tanto migliore risulteranno essere i risultati.
Ma specializzazione vuol dire tanti analisti e gestori che possano seguire l'intero mondo finanziario. Analisti impegnati a studiare i settori e le aziende che lo compongono a caccia di opportunità di investimento; gestori impegnati a comporre il proprio portafoglio tenendo conto delle caratteristiche del benchmark contro cui devono combattere; strategist ed economisti che definiscano le condizioni di fondo delle economie di riferimento all'interno delle quali i gestori dovranno poi operare. Il processo di investimento dovrà inizialmente definire l'allocazione tra azioni, obbligazioni, commodities e investiemnti alternativi (rappresentati da hedge funds e dal settore immobiliare).
E' in questo stadio che giocano un ruolo fondamentale strategist ed economisti; subito dopo si dovranno esprimere le prefernze per le geografie all'interno di ciascuna classe; quindi per le azioni e le obbligazioni si dovranno sovrappesare o sottopesare le diverse geografie di riferimento (Usa, Europa ex Uk, Giappone, Uk, Mercati emergenti); in questa fase gli strategist e gli economisti giocano ancora un ruolo importante perchè è proprio grazie alla loro ricerca quantitativa che si arriva a definire un ordine di preferenze.
Successivamente all'interno di ciascuna area geografica si effettueranno le scelte settoriali e di stock picking; ed è proprio a questo livello che entrano in gioco i gestori e gli analisti che avranno il compito di comporre i portafogli dei fondi che devono gestire. Nella composizione dei portafogli sarà importante il controllo del rischio finanziario che le decisioni di investimento hanno; ed ecco allora che interviene un'altra importante figura: quella del risk manager, che dovrà verificare il rispetto dei vincoli di rischiosità che ogni fondo possiede.
Questa in estrema sintesi è la catena del valore che identifichiamo con il nome di processo di investimento. In questa esemplificazione siamo partiti dalle asset class, ipotizzando un tipo di processo top down; in realtà sono molto frequenti approcci che partono dal basso (detti appunto bottom up) in cui grazie al giudizio espresso dagli analisti sulle singole società si costruisce il portafoglio partendo proprio dalla selezione dei titoli azionari.
Da questa sommaria descrizione risulta evidente come per poter creare valore sono necessarie strutture ramificate di figure professionali con competenze molto specializzate. Anche per questa ragione nei prossimi anni assisteremo ad un processo di consolidamento all'interno del settore del risparmio gestito, con le sgr di piccole dimensioni destinate a scomparire. Come nel film Highlander........ne resterà soltanto uno!!!! Ma questo processo di selezione naturale non potrà che rendere più efficiente il mondo del risparmio gestito italiano. L'unica speranza che esprimiamo è che anche questo settore non diventi terreno di conquista degli stranieri anche se ci rendiamo perfettamente conto che gli anglosassoni sono decisamente superiori in questo settore di attività economica. Effettivamente si sta già assitendo ad un processo di conquista con ripercussioni anche a livello occupazionale in Italia.
Gestori ed analisti italiani sono costretti a soccombere di fronte all'arrivo di gestori di portafoglio, analisti ed economisti stranieri.
E cosa faranno nostri gestori ed analisti?? Probabilmente si dovranno riciclare nel mondo della vendita finanziaria; troveremo sempre più ex gestori ed ex analisti tra i commerciali che verranno a proporre la vendita di prodotti finanziari!!!
Ma anche in questo caso a guadagnarci saranno i risparmiatori; questo perchè si troveranno davanti persone estremamente preparate che finalmente conosceranno a fondo le caratteristiche tecniche dei prodotti che venderanno.
Un altro nodo cruciale è rappresentato da quanto il processo decisionale sia improntato su criteri quantitativi piuttosto che su aspetti qualitativi e dicrezionali; ma su questo aspetto del problema torneremo più avanti con un altro post.
Una delle ragioni per le quali molti fondi italiani non battono il proprio benchmark di riferimento è dovuta proprio alla superficialità con la quale all'interno di molte sgr si giunge alla formulazione di idee di investimento. Alla base di un valido processo decisionale risiede una altrettanto valida organizzazione del cuore di una sgr; tanto più le figure professionali, rappresentate principalmente da analisti finanziari,da portfolio managers e da strategist/economisti, sono specializzate e tanto migliore risulteranno essere i risultati.
Ma specializzazione vuol dire tanti analisti e gestori che possano seguire l'intero mondo finanziario. Analisti impegnati a studiare i settori e le aziende che lo compongono a caccia di opportunità di investimento; gestori impegnati a comporre il proprio portafoglio tenendo conto delle caratteristiche del benchmark contro cui devono combattere; strategist ed economisti che definiscano le condizioni di fondo delle economie di riferimento all'interno delle quali i gestori dovranno poi operare. Il processo di investimento dovrà inizialmente definire l'allocazione tra azioni, obbligazioni, commodities e investiemnti alternativi (rappresentati da hedge funds e dal settore immobiliare).
E' in questo stadio che giocano un ruolo fondamentale strategist ed economisti; subito dopo si dovranno esprimere le prefernze per le geografie all'interno di ciascuna classe; quindi per le azioni e le obbligazioni si dovranno sovrappesare o sottopesare le diverse geografie di riferimento (Usa, Europa ex Uk, Giappone, Uk, Mercati emergenti); in questa fase gli strategist e gli economisti giocano ancora un ruolo importante perchè è proprio grazie alla loro ricerca quantitativa che si arriva a definire un ordine di preferenze.
Successivamente all'interno di ciascuna area geografica si effettueranno le scelte settoriali e di stock picking; ed è proprio a questo livello che entrano in gioco i gestori e gli analisti che avranno il compito di comporre i portafogli dei fondi che devono gestire. Nella composizione dei portafogli sarà importante il controllo del rischio finanziario che le decisioni di investimento hanno; ed ecco allora che interviene un'altra importante figura: quella del risk manager, che dovrà verificare il rispetto dei vincoli di rischiosità che ogni fondo possiede.
Questa in estrema sintesi è la catena del valore che identifichiamo con il nome di processo di investimento. In questa esemplificazione siamo partiti dalle asset class, ipotizzando un tipo di processo top down; in realtà sono molto frequenti approcci che partono dal basso (detti appunto bottom up) in cui grazie al giudizio espresso dagli analisti sulle singole società si costruisce il portafoglio partendo proprio dalla selezione dei titoli azionari.
Da questa sommaria descrizione risulta evidente come per poter creare valore sono necessarie strutture ramificate di figure professionali con competenze molto specializzate. Anche per questa ragione nei prossimi anni assisteremo ad un processo di consolidamento all'interno del settore del risparmio gestito, con le sgr di piccole dimensioni destinate a scomparire. Come nel film Highlander........ne resterà soltanto uno!!!! Ma questo processo di selezione naturale non potrà che rendere più efficiente il mondo del risparmio gestito italiano. L'unica speranza che esprimiamo è che anche questo settore non diventi terreno di conquista degli stranieri anche se ci rendiamo perfettamente conto che gli anglosassoni sono decisamente superiori in questo settore di attività economica. Effettivamente si sta già assitendo ad un processo di conquista con ripercussioni anche a livello occupazionale in Italia.
Gestori ed analisti italiani sono costretti a soccombere di fronte all'arrivo di gestori di portafoglio, analisti ed economisti stranieri.
E cosa faranno nostri gestori ed analisti?? Probabilmente si dovranno riciclare nel mondo della vendita finanziaria; troveremo sempre più ex gestori ed ex analisti tra i commerciali che verranno a proporre la vendita di prodotti finanziari!!!
Ma anche in questo caso a guadagnarci saranno i risparmiatori; questo perchè si troveranno davanti persone estremamente preparate che finalmente conosceranno a fondo le caratteristiche tecniche dei prodotti che venderanno.
Un altro nodo cruciale è rappresentato da quanto il processo decisionale sia improntato su criteri quantitativi piuttosto che su aspetti qualitativi e dicrezionali; ma su questo aspetto del problema torneremo più avanti con un altro post.
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